Vorrei condividere alcune
considerazioni sulla vaccinazione del personale sanitario
tenuto conto del recente dibattito sul tema e le correlate
notizie stampa.
Noi fino ad oggi abbiamo raggiunto una buona percentuale
di adesione alla vaccinazione (superiore all’80%).
La necessità di vaccinarsi per il Covid è un argomento che
sostanzialmente può essere inquadrato attraverso più
ambiti di lettura: sociale, etico, personale, normativo.
Nell’ambito sociale mi pare opportuno richiamare il fatto
che lo scetticismo nei confronti delle vaccinazioni è un
fenomeno che esiste da tempo. Nel caso dell’emergenza
COVID-19, complice un mondo in cui l’informazione generale
precede la conoscenza specifica, la diffidenza nei
confronti del vaccino è certamente sostenuta e amplificata
dalla facilità con cui chiunque può reperire notizie,
spesso contrastanti, su internet o sui “social” in
generale. In tutto ciò, non è priva di colpe la stessa
classe
medico-scientifica che con tutta evidenza non ha saputo
comunicare la complessità dell’evento pandemico in tutte
le sue forme (epidemiologica, terapeutica, microbiologica
etc.). A ciò si aggiunga che spesso si leggono da parte di
“chiunque” spiegazioni, commenti, dichiarazioni che non
hanno niente a che fare con i vaccini, come strumento
della medicina moderna, ma sono più vicine a ideologie o
convinzioni condivise tra piccoli gruppi.
Il fenomeno è definito in inglese come Vaccine Hesitancy
or Resistance e in italiano come “esitazione o resistenza
vaccinale” (termine che comprende i concetti di
indecisione, incertezza, ritardo, riluttanza) e si
manifesta come un ritardo nell’adesione o come rifiuto
della vaccinazione, nonostante la disponibilità di servizi
vaccinali. L’esitazione e la resistenza al vaccino hanno,
come è comprensibile, natura complessa e multifattoriale.
Non si pretende di comprendere tutti i motivi determinanti
dell’esitazione o rinuncia al vaccino nella popolazione
italiana, tuttavia uno studio pubblicato nel 2021
effettuato su popolazione adulta in Irlanda e nel Regno
Unito ha dimostrato che i soggetti esitanti o resistenti a
ricevere il vaccino avevano le caratteristiche di
informarsi con minore probabilità sull’andamento pandemico
da fonti tradizionali e autorevoli e di avere un certo
livello di diffidenza verso le istituzioni scientifiche.
Su questo, in qualità di Direttore Sanitario e di
Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, posso solo
confermare con piena convinzione che le evidenze
scientifiche che dimostrano i benefici e la sicurezza
dell’immunizzazione attiva sono, da tempo, a dir poco
travolgenti non solo per il Covid 19: la vaccinazione come
strumento di prevenzione è oramai riconosciuta come uno
degli interventi maggiormente efficaci, anche rispetto al
costo, per migliorare gli esiti di salute. Un solo giorno
di Rianimazione subìto da un paziente, magari poi
deceduto, costa almeno quanto decine e decine di dosi
vaccinali.
La vaccinazione contro il Covid ha pressoché annullato i
ricoveri degli anziani provenienti dalle RSA/RP e ridotto
fortemente i cluster nel personale sanitario, soprattutto
ospedaliero (rispetto a quanto visto in un passato
recente, anzi recentissimo). Ne è consapevole soprattutto
chi lavora in pronto Soccorso ed in Medicina Preventiva:
chiedete a loro.
Con certezza possiamo dire che, ad oggi, la vaccinazione
contro il Covid preserva una componente importante della
nostra società.
Quali sono i doveri strettamente inerenti la nostra
professione? Curare, assistere, promuovere la salute, mi
viene da dire in prima battuta. Potremmo aggiungere molto
altro, ma mi basta ricordare questi impegni. Il nostro
prioritario dovere morale in ambito ospedaliero e dunque
professionale è dunque assicurare ai ricoverati i
comportamenti, le azioni, gli strumenti che favoriscono la
salute, intesa come guarigione (obiettivo finale e
sperato), assistenza, prevenzione, sicurezza.
In altre parole l’operatore sanitario che non si vaccina
accetta che la sua potenziale suscettibilità diventi un
rischio ulteriore, nei confronti della propria famiglia o
dei propri cari in primo luogo, rispetto a quello già
presente in generale nella popolazione, avendone a quei
punti la piena responsabilità individuale.
Questa Direzione è disponibile a rispondere a dubbi sulla
vaccinazione, a dubbi sulle modalità di prevenzione di cui
il vaccino è parte integrante e sulle caratteristiche del
vaccino che viene somministrato in questo Ospedale. Siamo
qui, noi, il Medico Competente, i Colleghi infettivologi.
Siamo sempre disponibili alla discussione ed al confronto
oltre che, ovviamente, ad inserire nel programma vaccinale
gli operatori che fino ad oggi hanno avuto dubbi in
proposito. L’adesione alla vaccinazione può essere
richiesta inviando una email a segreteriads@galliera.it
inserendo nome, cognome, email, codice fiscale.
Ringrazio per la collaborazione e l’attenzione.
Buon lavoro.